Buongiorno! Mi scuso per il ritardo, ma lunedì sono stata impegnata con un altro progetto che mi ha costretta a pubblicare la lezione sul restauro solamente oggi!
Con l'ultimo post, ho cercato di mantenermi il più stringata possibile, per evitare di rendere un argomento tanto interessante ed affascinante banale e noioso, d'altro canto è necessario, per chi vuole avvicinarsi al mondo del restauro, conoscere determinate cose, come ad esempio le differenti tipologie di legno e le loro caratteristiche, ma riconosco anche i limiti legati a questo tipo di approccio, ossia un'elencazione di nozioni che a lungo andare potrebbe stancare e rimanere fine a se stessa, mentre quello che desidero io è coinvolgerti completamente e trasmetterti tutta la passione e l'amore per un mestiere ricco di storia e di magia. Per renderti più stimolante l'argomento ho pensato di fare dei piccoli disegni per illustrarti determinate fasi del restauro, in modo tale da personalizzare ogni lezione renderla particolare, ma soprattutto più mia.
Lunedì scorso ti ho parlato della
pulizia del mobile, e della differenza tra una
pulizia generale e
pulizia specifica. Oggi invece ti spiego le differenze tra la
pulizia di un mobile rifinito a cera e la
pulizia di un mobile rifinito a gommalacca, senza tralasciare un passaggio molto importante:
la sverniciatura.
Mobile rifinito a cera.
La lucidatura a cera avviene mediante l'uso della cera appunto, sciolta in essenza di trementina. Devi osservare ma soprattutto
toccare il mobile, per riconoscere questo tipo di trattamento, che conferisce al manufatto una
particolare untuosità e morbidezza al tatto, unita ad una
particolare tendenza all'opaco più che al brillante. Quando decidi di comprare un mobile, non avere remore a toccarlo o annusarlo, il legno è un materiale vivo, che ha bisogno di tutti i sensi per essere ascoltato,compreso,amato.
Un'efficace pulizia può essere effettuata strofinando delicatamente sul mobile uno straccio imbevuto di essenza di trementina. E' importante eseguire l'operazione delicatamente perché una pressione troppo forte potrebbe schiarire il legno compromettendo l'estetica generale dell'oggetto; in caso di sporco ostinato è preferibile quindi versare direttamente sulla zona da trattare alcune gocce di essenza di trementina lasciandola agire per qualche minuto e poi strofinarla. Successivamente riapplicherai la cera perché una volta asciugata, la trementina diventa opaca.
Personalmente uso la 'Cera Novecento' per questo tipo di lavori, e non lo dico per fare la sviolinata alla proprietaria dell'azienda, che tra l'altro è una blogger che seguo da un bel po', oltre ad essere una mia cara amica di facebook, ma lo dico perché è un prodotto che uso da anni (da prima che conoscessi Francesca quindi) e che, secondo me non ha eguali...
Mobile rifinito a gommalacca.
La preparazione della gommalacca, che nella sua forma originaria si presenta in scaglie, è un'operazione semplice, ma allo stesso tempo richiede determinate accortezze al fine di ottenere una soluzione perfetta, si tratta di un passaggio fondamentale che adoro fare e di cui in seguito ti spiegherò la procedura.
La verniciatura a gommalacca conferisce al mobile
una particolare compattezza, secchezza al tatto e lucidità. Diversamente che nel trattamento a cera, i punti del mobile strisciati o urtati presentano la gommalacca tendente a virare verso il giallo e facile a staccarsi, questo non succede con i mobili rifiniti a cera.La soluzione da utilizzare per la pulizia di un mobile rifinito a gommalacca si ottiene miscelando le seguenti sostanze:
- 200 ml di essenza di trementina
- 100 ml di olio paglierino
- 100 ml di alcool a 95 gradi
Si strofina uniformemente con un tampone di cotone che devi sostituire spesso e che devi passare man mano con pressione sempre minore, fino a ottenere il risultato desiderato. Qualora lo sporco risulti tenace puoi aumentare moderatamente la quantità di alcool, perché un eccesso può causare l'asportazione della gommalacca, e in questo caso saresti costretto a sverniciare e riverniciare.
La sverniciatura.
La pulizia del mobile potrebbe sembrarti inutile nel caso tu avessi già deciso di effettuare la sverniciatura. Tutto dipende però dal tipo di finitura originario e da quello che intendi applicare ex novo. Nel caso in cui le due finiture coincidano puoi limitarti alla sola pulizia, laddove decidi invece di adottarne un'altra devi necessariamente anche sverniciare. Per effettuare la pulizia più adatta, ovviamente,servendoti dei consigli di cui sopra, devi saper valutare bene qual'è il tipo di finitura già presente.
Va chiarito che se intendi mantenere la patina originale la sverniciatura non va assolutamente effettuata, perché rimuoverebbe anche questa. In questo caso devi limitarti alla sola pulizia della vernice per prepararla alla lucidatura.
Il metodo più classico, potenzialmente meno dannoso per il mobile e tra i più efficaci è quello mediante sverniciatore chimico, che va distribuito sulla superficie del mobile, provoca il distacco dello strato di vernice che va asportato con spatole, spazzole, pennelli o pagliette d'acciaio. Non si tratta di un'operazione difficile, ma si deve eseguire con piccoli accorgimenti : il locale deve essere ben areato se si lavora al chiuso, agire all'ombra se si lavora all'aperto, in quanto i raggi solari fanno evaporare velocemente i solventi e provocano l'asciugatura del prodotto prima che la sua azione sia completamente compiuta.
E' preferibile lavorare su zone limitate ed è bene sapere che i tempi di essiccazione variano a seconda della quantità e della qualità dello sverniciatore applicato.
Per sverniciare al meglio.
1. Il barattolo di sverniciatore si apre coprendone il tappo con uno straccio per evitare che la pressione interna faccia uscire il gel.
2. Si stende il gel in abbondanza con il pennello, su parti di volta in volta contenute. Sulle parti modanate il gel va applicato con tampone.
3. Il gel deve agire per qualche minuto, quindi si asporta insieme alla vernice con una spatola: non serve premere il distacco sarà agevole.
4. Per le modanature e le cavità serviti sempre di una spugnetta: questa si adatta al meglio alle diverse tipologie di sagome.
5. Sulla superficie appena trattata spargi della segatura, così da rifinire ed eliminare tutte le eventuali rimanenze di gel
6. Fai alcune energiche passate con una spazzola di saggina, in questo modo la segatura agirà come se fosse un abrasivo fine.
7. Elimina la segatura e passa delicatamente la paglietta di ferro.
8. Completa il tutto neutralizzando lo sverniciatore, ripulendo la zona trattata con uno straccio bagnato con essenza di trementina... Ed ecco qua la sverniciatura è completata!
illustrazioni by Emanuela Forcina
La lezione termina spero sia stata di tuo gradimento, ma soprattutto spero ti sia utile!
Ciao e alla prossima!