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lunedì 22 aprile 2013

Come muovere i primi passi nel mondo del restauro: piccola guida pratica. II

Buongiorno e buon lunedì! Sei pronto per questa nuova 'lezione' sul come muovere i primi passi nel mondo del restauro? Bene!...La scorsa settimana ti ho spiegato quali sono i principi che dovrebbero guidare un bravo restauratore, senza tralasciare l'importanza di una buona conoscenza storico-artistica legata agli stili, che ti consentirà di  capire come, e su quali pezzi puoi intervenire, inoltre  ti ho spiegato qual'è la differenza sostanziale tra un mobile antico, un mobile vecchio e un mobile falso, mentre oggi ti aiuto a capire come saper riconoscere un mobile antico.
Esistono alcuni elementi fondamentali che bisogna valutare per distinguere un mobile originale da un falso, partiamo dagli elementi più grossolani e facilmente individuabili:
  • Segni lasciati dagli attrezzi
Esiste una differenza sostanziale tra un segno lasciato da taglio di una sega elettrica, continua e regolare, è molto diverso da quello prodotto da un taglio manuale, con linea sempre discontinua e irregolare, anche se a realizzare il taglio, sono mani molto esperte.
L'uso della sega si riscontra analizzando parti nascoste del manufatto, come i fondi di cassetti, gli interni delle strutture dei mobili, i telai o parti sottostanti la seduta delle sedie.
Ciò è valido anche per l'uso della piallatrice elettrica, il cui uso si individua osservando con una luce radente le parti interne del mobile: infatti se non lavorato con pialla a mano, presenta degli avvallamenti, specie se il manufatto è carteggiato male. infatti, paradossalmente la piallatura eseguita a mano da un risulto più regolare e continuo. Consiglio: quando dovete comprare un mobile, portatevi dietro una pila elettrica. 
  • I chiodi e la ferramenta
I chiodi si usavano già tre secoli fa, ma, ovviamente erano fatti a mano, avevano testa grossa, gambo a sezione squadrata e rastremata, (ristretta) punta a piramide, ed erano uno diverso dall'altro. La presenza di chiodi cilindrici e con punta acuta deve insospettirti. Oggi vengono prodotti chiodi e altri elementi di ferramenta come serrature, maniglie, cerniere etc, a perfetta imitazione di quelli antichi, e questi elementi realizzati  artigianalmente rendono sempre più difficile capire quando un pezzo è di produzione recente o antica. A questo punto devi esigere lo smontamento del pezzo in metallo, (quando è possibile) e devi osservare lo stato del metallo direttamente a contatto del legno: una  ferramenta originale sarà lucida in questi punti come fosse nuova, mentre un pezzo di fattura recente e antichizzato ad arte, lo sarà anche nella parte esposta all'aria.
  • I legni.
Ti può capitare di trovarti di fronte ad un mobile dall'aspetto perfettamente antico, dovuto probabilmente ad un assemblaggio con legname vecchio o antico ricavato magari da vecchi arredi. Quando il lavoro viene eseguito da un bravo artigiano, lo smascheramento di un falso risulta davvero difficile. Di regola, si ritiene un falso un mobile con integrazioni o modifiche che superano il 40% del totale. La presenza di legni moderni come compensato, MDF o faesite denuncia subito la rielaborazione del mobile negli ultimi cinquant'anni.
Un'altro indizio utile è offerto dall'osservazione della grana del legno: con il tempo i pori si occludono sempre più fino a raggiungere una particolare compattezza; i legni teneri usati per la struttura interna e poi lastronati o impiallacciati diventano invece molto fragili.
  • I tipi di legno più comune.
E' bene avere anche una conoscenza di base sulle caratteristiche e versatilità delle diverse essenze di legno che gli artigiani dei secoli scorsi hanno ampiamente testato, impiegando legni di bassa qualità per realizzare strutture portanti di mobili e arredi, e utilizzando legni duri con grandi venature e predisposizione alla piallatura e alla lisciatura per i rivestimenti esterni. Vediamo quali sono le principali varietà di legni usate dai falegnami e dagli ebanisti.
  • Legni teneri
  • Abete
Legno dolce, distinto nelle varietà bianca e rossa. L'abete rosso è il più apprezzato, si utilizzava nella struttura di mobili poi lastronati, laccati, dipinti, o dorati. Era utilizzato per lavori di intaglio dagli ebanisti francesi; oggi è usato per i telai di mobili
  • Pino cembro
Dal profumo e dai nodi caratteristici il pino cembro era utilizzato in passato per la struttura dei celebri mobili laccati veneziani e per creare interi mobili nelle vallate alpine. E' di colore bianco-rossastro.
  • Larice
E' un legno di colore rossiccio e ricchissimo di resina. Poco usato per mobili in massello, ha invece ampio utilizzo in strutture e interni.
  • Pioppo
Legno molto usato per mobili popolari e per gli interni di mobili di pregio. Oggi è frequentemente utilizzato nelle pannellature di finitura dei compensati.
  • Cirmolo
E' un'essenza dai toni chiari, sul rossiccio, senza venature. Può essere lavorato e tagliato in tutte le direzioni. Si presta anche alla realizzazione di giocattoli.
  • Balsa
E' un'essenza di provenienza esotica ed essendo il legno più leggero in assoluto è molto usato per costruire aeromodelli.







Per oggi mi fermo qui, non perderti il post della prossima settimana dove ti spiegherò quali sono le differenti tipologie di legni duri, e quali sono le prime importanti fasi del restauro. Ciao e a presto!


1 commento:

  1. Molto interessante!!! Sono anni che traffico con i mobili e il legno, anche se ultimamente sono più presa da altro, e mi ritrovo in molte cose che hai scritto...altre invece non le sapevo!
    Alla prossima!

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