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lunedì 29 aprile 2013

Come muovere i primi passi nel mondo del restauro: piccola guida pratica. III

Buongiorno e buon lunedì. Eccomi pronta per la consueta lezione! Se sei qui di passaggio e ami l'antiquariato e il restauro, questo è il posto giusto, fermati e leggi questo articolo e quelli precedenti se ti va, potrebbero esserti utili... Per te che mi conosci e sai di cosa parlo, spero che questa lezione possa aiutarti a fare  chiarezza su quali sono innanzitutto le operazione fondamentali che si eseguono nel restauro: ovviamente ogni operazione va adattata ed eventualmente integrata in relazione al singolo manufatto su cui si intende operare.
Prima di parlare di questo però, devo concludere un capitolo importante riguardante la tipologia di legni che ogni bravo restauratore, non solo professionista, ma anche amatoriale deve conoscere. La volta precedente ho elencato le caratteristiche principali di quelli conosciuti come legni teneri. Oggi invece ti faccio una rapida sintesi di quelli che sono invece i legni duri:
  • Acero
E' di colore rossastro con venature ondulate, oppure bianco-giallastro. E' ampiamente diffuso negli intarsi del XVIII e XIX secolo. Viene sfruttato per ottimi piallacci, ma anche per parti in massello. E' usato per mobili di lusso.

  • Bosso
Grazie alla sua durezza si adatta a lavori di tornitura e a piccole sculture. Ha colore giallastro ed è difficilmente attaccato dai tarli.

  • Castagno
Di buona conservazione, è adoperato per mobili moderni , spesso in ambiente rustico. E' abbastanza duro ed è di colore giallo-fulvo.

  • Ciliegio
Tipico dei mobili in massello di alcune regioni italiane quali Piemonte ed Emilia, è usato anche per l'impiallacciatura e dai tornitori per le gambe dei tavolini. Caratteristico dei mobili popolari francesi.


  • Ebano
 Da sempre considerato particolarmente pregiato, lo si è spesso usato per sculture e intagli. Attualmente il suo uso è limitato ai tasti neri del pianoforte, a manici di coltelli di lusso, e soprammobili vari.

  • Faggio
Legno compatto e uniformemente venato di color crema chiaro e rosa se trattato con il vapore. Anche quando è colorato, lo si distingue per le tipiche piccole chiazze lucide concentrate in talune parti. Lo si usa quasi esclusivamente per parti di struttura, in passato anche per mobili rustici o mobili successivamente tinteggiati.

  • Frassino
Legno molto usato per la sua particolare flessibilità e facilità di lavorazione. Il colore varia dal bianco- grigio al marrone chiaro ed è usato solitamente per mobili rustici. Durante la fase di restauro è difficile da colorare se recente, per cui per pezzi d'integrazione conviene usare un legno vecchio.


  • Mogano
Di colore rossiccio, è un legno duro e resistente anche all'attacco dei tarli e all'usura della ruggine. Si adatta molto bene per intagli e finiture di pregio, grazie alla sua grana uniforme e fine. In Francia ha largo utilizzo, partendo da mobili in stile Luigi XVI, Direttorio e Impero, di notevole pregio e valore, per arrivare ai mobili e alle impiallacciature moderne.

  • Noce
 Di colore bruno con venature scure, è uno dei migliori legni, sia per l'estetica che per la lavorabilità. Per tutto il Rinascimento in Italia sostituì la quercia nei mobili pregiati, in Francia e Inghilterra sfondò nel corso del Seicento, poi sostituito dal mogano.

  • Olmo
Tipico dei mobili rustici, si presenta di colore marrone, ma tende a scurirsi con il tempo. In virtù della sua vena fibrosa  e concatenata è ideale per i sedili delle sedie, non correndo il rischio di spaccarsi durante l'incastro delle gambe. E' tuttavia soggetto a deformazioni e facile preda di tarli. Si lucida a cera o gommalacca.

  • Palissandro
Legno marrone con striature nere, difficile da lavorare per la tendenza a scheggiarsi. Di natura oleosa, si presta difficilmente all'incollaggio. Nelle impiallacciature tende poi a creparsi e a rompersi in corrispondenza di sezioni dentellate.

  • Rovere
Utilizzato per mobili di pregio fin dal Medioevo, è di colore giallo con picchiettature scure. Molto duro e resistente, è molto sensibile ai cambiamenti di umidità dell'ambiente circostante, tendendo a variare di dimensioni.

  • Olivo
Legno ricchissimo di venature scure, molto duro, compatto e omogeneo, difficile preda per tarli. A seguito di una cattiva stagionatura può torcersi e spaccarsi; è in ogni caso noto per la sua natura poco 'ferma' e la tendenza ai mutamenti. Si usa soprattutto per sculture e soprammobili di pregio.



Detto questo ti elenco le  operazioni fondamentali che interessano il restauro, e queste riguardano:

  • La pulizia, generale o specifica
  • Applicazione del veleno contro i tarli
  • Applicazione dello sverniciatore
  • Sostituzione delle molle di una sedia
  • Ricostruzione di una parte mancante danneggiata 
  • Fase della lucidatura a gommalacca
Oggi, per non dilungarmi troppo  mi soffermerò solo sulla fase riguardante la pulizia, distinguendo tra un  tipo di pulizia del mobile che si effettua all'inizio del lavoro, attraverso cui si asportano la polvere e la sporcizia, e una pulizia di tipo specifico, relativa alla sua superficie e che si svolge quando non c'è la necessità di sverniciare il mobile. 
Per la pulizia generale sono sufficienti un aspirapolvere e pennelli a setole dure di varie dimensioni per agire sui punti più nascosti. Scopo della pulizia particolare, è invece quello di garantire e ripristinare l'integrità della vernice originale e della patina, per mezzo di solventi di tipo blando e via via più aggressivi se non si ottiene subito il risultato desiderato. L'importante è non intaccare l'aspetto generale del mobile. 
Un primo generico intervento di questo tipo che si può effettuare è quello attraverso stracci e cotone imbevuti di una miscela a base di alcol e polvere di pomice (200 g di polvere e qualche goccia di olio di lino sciolti in un litro di alcol etilico) da strofinare con delicatezza a tampone sulla superficie del mobile per rimuovere il grasso e lo sporco accumulati. Gli stracci devono essere lavati e sostituiti con una certa frequenza, in modo da non spostare lo sporco da una parte all'altra. 
Su mobili con pezzi di piallaccio mancanti, spesso le parti attigue a zone vuote rischiano di sollevarsi e staccarsi facilmente. Pertanto è sempre meglio fare una prova della pulitura su una zona ristretta e poco in vista del mobile, per tenere d'occhio l'efficacia del metodo di lavoro che si effettuerà.



La prossima volta, ti spiegherò le due differenti modalità di pulitura da eseguire su un mobile rifinito a cera e un mobile rifinito a gomma lacca, in più potrai scoprire i segreti della seconda importante operazione di restauro: la sverniciatura, per capire come sverniciare al meglio un mobile senza il rischio di rovinarlo!

Mi raccomando non mancare! Ciao e alla prossima




mercoledì 24 aprile 2013

Parigi in scatola


Prendi un sabato mattina uggioso dall'atmosfera nostalgicamente nordeuropea, uno zio che è fuori città per lavoro, una zia con mille idee che le frullano per la testa e due nipotine con l'argento vivo addosso e tanta voglia di creare, ecco qua  il mix perfetto! Quelle due pazzerelle delle mie nipoti, Emma e Viola si sono presentate puntualissime a casa mia alle dieci del mattino, hanno suonato alla porta e quando ho aperto mi sono trovata di fronte un'armamentario artistico da fare invidia persino alla crafter più incallita: colori, fustelle, forbici, cartoncini di svariati colori timbri, e dietro matite e pennelli sono sbucate due bocche sorridenti neanche fosse il giorno di Natale! Queste sì che sono soddisfazioni!... Ci siamo messe subito all'opera e tra una canzoncina e l'altra cantata a squarciagola l'idea ha preso forma...Una città da sogno, Parigi, racchiusa in una scatola a pois!

















Quale modo migliore per avere un luogo che amiamo, non solo nel cuore, ma anche a portata di mano?




...E tra il disegnare, il colorare, il tagliuzzare, il tempo è passato e papà Flavio è arrivato...

Alla prossima mie dolci bambine, giocare e creare insieme a voi è stancante lo ammetto, ma la felicità 
che traspare dai vostri occhi è la scoperta e il risultato più bello! 

Ciao e a presto!




lunedì 22 aprile 2013

Come muovere i primi passi nel mondo del restauro: piccola guida pratica. II

Buongiorno e buon lunedì! Sei pronto per questa nuova 'lezione' sul come muovere i primi passi nel mondo del restauro? Bene!...La scorsa settimana ti ho spiegato quali sono i principi che dovrebbero guidare un bravo restauratore, senza tralasciare l'importanza di una buona conoscenza storico-artistica legata agli stili, che ti consentirà di  capire come, e su quali pezzi puoi intervenire, inoltre  ti ho spiegato qual'è la differenza sostanziale tra un mobile antico, un mobile vecchio e un mobile falso, mentre oggi ti aiuto a capire come saper riconoscere un mobile antico.
Esistono alcuni elementi fondamentali che bisogna valutare per distinguere un mobile originale da un falso, partiamo dagli elementi più grossolani e facilmente individuabili:
  • Segni lasciati dagli attrezzi
Esiste una differenza sostanziale tra un segno lasciato da taglio di una sega elettrica, continua e regolare, è molto diverso da quello prodotto da un taglio manuale, con linea sempre discontinua e irregolare, anche se a realizzare il taglio, sono mani molto esperte.
L'uso della sega si riscontra analizzando parti nascoste del manufatto, come i fondi di cassetti, gli interni delle strutture dei mobili, i telai o parti sottostanti la seduta delle sedie.
Ciò è valido anche per l'uso della piallatrice elettrica, il cui uso si individua osservando con una luce radente le parti interne del mobile: infatti se non lavorato con pialla a mano, presenta degli avvallamenti, specie se il manufatto è carteggiato male. infatti, paradossalmente la piallatura eseguita a mano da un risulto più regolare e continuo. Consiglio: quando dovete comprare un mobile, portatevi dietro una pila elettrica. 
  • I chiodi e la ferramenta
I chiodi si usavano già tre secoli fa, ma, ovviamente erano fatti a mano, avevano testa grossa, gambo a sezione squadrata e rastremata, (ristretta) punta a piramide, ed erano uno diverso dall'altro. La presenza di chiodi cilindrici e con punta acuta deve insospettirti. Oggi vengono prodotti chiodi e altri elementi di ferramenta come serrature, maniglie, cerniere etc, a perfetta imitazione di quelli antichi, e questi elementi realizzati  artigianalmente rendono sempre più difficile capire quando un pezzo è di produzione recente o antica. A questo punto devi esigere lo smontamento del pezzo in metallo, (quando è possibile) e devi osservare lo stato del metallo direttamente a contatto del legno: una  ferramenta originale sarà lucida in questi punti come fosse nuova, mentre un pezzo di fattura recente e antichizzato ad arte, lo sarà anche nella parte esposta all'aria.
  • I legni.
Ti può capitare di trovarti di fronte ad un mobile dall'aspetto perfettamente antico, dovuto probabilmente ad un assemblaggio con legname vecchio o antico ricavato magari da vecchi arredi. Quando il lavoro viene eseguito da un bravo artigiano, lo smascheramento di un falso risulta davvero difficile. Di regola, si ritiene un falso un mobile con integrazioni o modifiche che superano il 40% del totale. La presenza di legni moderni come compensato, MDF o faesite denuncia subito la rielaborazione del mobile negli ultimi cinquant'anni.
Un'altro indizio utile è offerto dall'osservazione della grana del legno: con il tempo i pori si occludono sempre più fino a raggiungere una particolare compattezza; i legni teneri usati per la struttura interna e poi lastronati o impiallacciati diventano invece molto fragili.
  • I tipi di legno più comune.
E' bene avere anche una conoscenza di base sulle caratteristiche e versatilità delle diverse essenze di legno che gli artigiani dei secoli scorsi hanno ampiamente testato, impiegando legni di bassa qualità per realizzare strutture portanti di mobili e arredi, e utilizzando legni duri con grandi venature e predisposizione alla piallatura e alla lisciatura per i rivestimenti esterni. Vediamo quali sono le principali varietà di legni usate dai falegnami e dagli ebanisti.
  • Legni teneri
  • Abete
Legno dolce, distinto nelle varietà bianca e rossa. L'abete rosso è il più apprezzato, si utilizzava nella struttura di mobili poi lastronati, laccati, dipinti, o dorati. Era utilizzato per lavori di intaglio dagli ebanisti francesi; oggi è usato per i telai di mobili
  • Pino cembro
Dal profumo e dai nodi caratteristici il pino cembro era utilizzato in passato per la struttura dei celebri mobili laccati veneziani e per creare interi mobili nelle vallate alpine. E' di colore bianco-rossastro.
  • Larice
E' un legno di colore rossiccio e ricchissimo di resina. Poco usato per mobili in massello, ha invece ampio utilizzo in strutture e interni.
  • Pioppo
Legno molto usato per mobili popolari e per gli interni di mobili di pregio. Oggi è frequentemente utilizzato nelle pannellature di finitura dei compensati.
  • Cirmolo
E' un'essenza dai toni chiari, sul rossiccio, senza venature. Può essere lavorato e tagliato in tutte le direzioni. Si presta anche alla realizzazione di giocattoli.
  • Balsa
E' un'essenza di provenienza esotica ed essendo il legno più leggero in assoluto è molto usato per costruire aeromodelli.







Per oggi mi fermo qui, non perderti il post della prossima settimana dove ti spiegherò quali sono le differenti tipologie di legni duri, e quali sono le prime importanti fasi del restauro. Ciao e a presto!


venerdì 19 aprile 2013

Pioggia primaverile di stelle e cuori


Buongiorno! La primavera è arrivata già da un po' e finalmente tutto sembra aver ripreso colore, e anche il mio balconcino con il sole di questi giorni risplende di nuova vita dopo mesi di inattività! Le ortensie che avevo potato all'inizio dell'inverno sono ricresciute più rigogliose di prima, e il desiderio di organizzare dei bei pranzi all'aria aperta si fa sentire sempre di più. Invitare familiari e amici a casa, è una cosa che rende molto felice sia me che mio marito, entrambi infatti amiamo stare in compagnia, cucinare, e curare i dettagli...Un particolare che mi incuriosisce sempre di una una tavola ben apparecchiata sono i segnaposto, che danno   quel tocco di originalità... e oggi li ho realizzati io: delle 'caramelle' colorate con all'interno una piccola sorpresa da spargere per creare così un'allegra un'atmosfera di festa!



Per creare questi segnaposto ho riciclato, una volta finita la carta assorbente da cucina, un rotolo di cartone, che ho tagliato  in tre parti uguali, poi su ogni sezione di rotolo ho applicato lo scotch biadesivo per fare aderire la carta velina con la quale l'ho rivestite. Successivamente con l'aiuto delle fustellatrici ho tagliato stelline e cuoricini e le ho inserite all'interno.



Ora non resta che goderci il pranzo tutti insieme sotto questa pioggia primaverile di stelle e cuori! 
Ciao e buon weekend!





mercoledì 17 aprile 2013

Vietato diventare grandi


Buongiorno! Oggi ho una sorpresa per la mia piccola Cecilia, la più birbantella tra le mie nipotine, lei ancora è molto piccola, ha solo tre anni, ma si avvicina sempre di più il momento in cui i suoi piccoli dentini da latte l'abbandoneranno per sempre!
Quando quel momento arriverà, per lei, fiera enfant terrible , tanto affezionata ai suoi dentini, potrebbe essere un trauma, un pò come è stato il dramma vissuto per l'abbandono del suo amato ciuccio: episodi che nella testa di Cecy sono vissuti come  passaggio inesorabile nel triste mondo dei grandi, tanto che persino  storie di fatine che raccolgono minuscoli denti caduti per offrire in cambio ai bimbi monete tintinnanti non hanno effetto su di lei... Come fa un corpicino così piccolo a contenere tanta testardaggine non lo sò. Quello che sò però, e di cui sono sicura, è che quando Cecy vedrà questa scatola porta dentini che ho realizzato per lei, la paura di crescere le passerà, anzi, non vedrà l'ora di dire addio per sempre ai suoi dentini da latte, e mi auguro che,  guardandola quando sarà più grande, l'aiuterà a sentirsi sempre un pò bambina...



Per realizzare questo porta dentini, ho comprato una scatolina di legno grezzo, l'ho carteggiata leggermente per abbassare il pelo del legno, poi l'ho tinta con del mordente all'acqua color noce, ho aspettato un paio d'ore che asciugasse, dopodiché ho steso una mano di colore per legno sempre all'acqua, e una volta asciutto il colore, ho invecchiato la scatola. 


Successivamente ho decorato l'interno disegnando una bimbetta pestifera e i suoi denti che la salutano per sempre, poi ho colorato con colori acrilici e infine ho steso una mano di flatting trasparente opaco.



Questo è il risultato... Buona giornata e a presto!

lunedì 15 aprile 2013

Come muovere i primi passi nel mondo del Restauro: piccola guida pratica

Buongiorno e buon inizio settimana! Oggi vorrei riprendere un discorso che ho tralasciato un anno fa e che avevo cominciato su questo blog con l'intento di aiutarti a compiere i primi passi nel mondo magico del restauro. Ti è mai capitato di avere tra le mani un oggetto, come un baule, una lampada, una cornice o meglio ancora un vecchio mobile ereditato dalla nonna per esempio, e non sapere cosa farne per le brutte condizioni nelle quali versava? Oppure sei un amante dell'antiquariato e dei mercatini, vorresti comprare, ma sei frenato dalla paura di sbagliare e beccarti il cosiddetto 'pacco'?  Ho pensato allora di mettere a disposizione la mia passione e la mia conoscenza per  aiutarti  a riconoscere un mobile autentico da una copia in stile o da un falso, dandoti  anche qualche consiglio su come intervenire, qualora ce ne fosse la necessità, sugli oggetti e i mobili di tuo interesse. Sulla scia del progetto dedicato all'antiquariato a cui ho dato vita circa un anno fa (http://shabbyfreak.blogspot.it/2012/02/scuola-di-antiquariato-lesson-number.html) (dove mi sono fermata al mobile rococò), ti ricordo che imprescindibile da ogni intervento di restauro è la conoscenza dei vari stili e le varie epoche legate al manufatto, solo così infatti puoi scegliere e valutare su quali mobili intervenire e quali interventi fare appunto.. Ti consiglio di compiere i tuoi primi passi nel mondo del restauro lavorando su oggetti di scarso valore come un vecchio comodino per esempio, o una vecchia sedia che conservi in cantina, in modo che tu possa   affinare la tecnica  e allo stesso tempo evitare di rovinare un mobile di pregio.
Importante è quindi portare avanti uno studio sulla storia e gli stili dei mobili, e fare tanta pratica per poter diventare un esperto artigiano e un valente conoscitore dell'antiquariato, e solo a quel punto sarai pronto a compiere il salto, lavorando  anche su un mobile antico.
Esistono tre tipi di restauro: quello conservativo, quello antiquariale, quello commerciale.


Con il restauro conservativo, si  ripara e si protegge dal degrado il manufatto. E' l'intervento richiesto dai musei e dalla Sovrintendenza alle Belle Arti. In questo caso non si apportano integrazioni alla struttura ma il lavoro svolto deve essere visibile.

Con il restauro antiquariale si riporta all'antico splendore la struttura originale del mobile che deve essere tenuta sempre ben presente. E' la pratica che richiedono i proprietari privati per i propri mobili.

Il restauro commerciale è quella pratica veloce e brutale che viene eseguita con il solo scopo di rendere più veloce la vendita del mobile accelerando i normali e accurati passaggi di un restauro eseguito ad hoc. Questa pratica spesso, rovina lo stesso mobile, svalutandone anche il suo valore antiquariale.



Distinguere tra un mobile vecchio e un mobile antico.

Sono considerati mobili d'antiquariato, quei mobili realizzati fino alla seconda metà dell'Ottocento, mentre con la dicitura di 'mobile  vecchio', si intendono quei mobili costruiti dalla fine dell'Ottocento. 

Mobile in stile e mobile falso

Il mobile in stile è un pezzo costruito a imitazione di uno stile del passato, ma con tecniche e materiali moderni, non necessariamente rispettosi di quelli dell'epoca. 
Il mobile in stile imita solo esteriormente l'estetica degli originali, quest'ultimi hanno infatti costi nettamente superiori 
Un mobile falso invece è costruito imitando esattamente esemplari antichi utilizzando tecniche e materiali che si avvicinano a quelli dell'epoca. A volte, 'il falso' è riprodotto così bene da mettere in difficoltà anche i più esperti del settore.

Probabilmente ora ti chiederai: "Ok, ma come faccio a riconoscere gli stili e le tecniche del passato?'
Non ti preoccupare perché settimana dopo settimana ti spiegherò gli stili, i materiali e le tecniche utilizzate dagli antichi artigiani.

Conclusioni

Un consiglio molto importante che voglio darti riguarda il tuo approccio al restauro:  non considerarlo il  come un semplice intervento riparatorio, ma concepiscilo con un diverso atteggiamento  mentale teso ad  avvicinarti alla  storia  primitiva dell'oggetto. Solo così puoi rispettare ed amare il mobile e la sua storia evitando di cancellare del tutto i segni del tempo, agendo con rispetto su di esso senza apportare modifiche snaturanti forme e funzioni originali.
Il restauro è un atto d'omaggio  verso l'oggetto che riesce ad arrivare a noi attraverso le epoche, verso chi l'ha utilizzato e verso chi ne ha concepito l'idea e il progetto. Un bravo restauratore entra nella mente dell'artigiano che ha costruito il manufatto, osserva ogni singolo particolare e indaga sulle motivazioni che hanno indotto a preferire una determinata forma, un determinato materiale e una specifica tecnica

Per oggi mi fermo qui, lunedì prossimo ti spiegherò quali sono le caratteristiche che ti permettono di riconoscere un mobile antico. Buona giornata e a presto!


venerdì 12 aprile 2013

Peppa pig party


E' passato tanto tempo dal giorno del compleanno della mia nipotina Cecilia, l'ultima delle tre figlie di mia sorella, però non potevo esimermi dal dedicarle questo post, anche con una distanza di tempo considerevole, perché il ventinove gennaio la mia piccola peste ha compiuto tre anni, e in occasione di questo evento speciale, mia sorella ha organizzato un bellissimo party a tema  'Peppa pig', il cartone animato inglese che ha fatto innamorare i bambini di mezzo mondo inclusa naturalmente  la nostra Cecy.
Mia sorella, che a volte assume le sembianze di un'instancabile macchina diabolica, si è messa subito in moto e ha tirato su una festa spettacolare! Io l'ho aiutata con alcune decorazione pensate per divertire i bambini,  come le coroncine da indossare per esempio, abbiamo pensato al bunting, o se preferite, festone, da appendere sul bordo del tavolo per il buffet, e un'idea che è mi è piaciuto tantissimo realizzare è stato il  pannello 'photoboot',  che ha entusiasmato molto sia i piccini sia i grandi...
Mia sorella Fabiana si è procurato un pannello grande un metro per un metro e mezzo, poi io ho riprodotto su di esso le sagome dei  protagonisti del cartone in questione, la piccola maialina Peppa ed il suo fratellino George, poi ho colorato tutto con colori acrilici.
Abbiamo trascorso un pomeriggio molto divertente e il party è stato un successone, peccato che io non sia riuscita a fare foto migliori di quelle che vedete qui sotto, ma quando si tratta di trovarsi in mezzo ad un'orda di bambini urlanti tutto diventa più difficile :) !
Spero per la prossima festa di riuscire a far meglio, e voi, mi raccomando, non perdetevela! Buon fine settimana!




mercoledì 10 aprile 2013

La stagione dell'amore

Buongiorno e ben trovati! Oggi è una bellissima giornata di primavera, fuori splende il sole, l'aria profuma di fiori e gli uccelli cantano, la stagione dell'amore è cominciata: quale momento migliore per  scambiarsi una promessa di eterno amore? 
L'anno scorso io e mio marito ci siamo divertiti tantissimo ad organizzare il nostro matrimonio in stile vintage- shabby chic, abbiamo vissuto anche momenti di stress, ma solo dal punto di vista  fisico, perché per il resto abbiamo collaborato in totale sintonia ed armonia. 
Le foto che pubblico qui sotto sono tratte dalla mia personale cartella di Pinterest  intitolata 'Wedding' appunto, e  sono solo alcune delle mie immagini preferite, oggi le condivido con voi, che abbiate in programma un matrimonio, oppure no...

Ho inserito un numero maggiore di foto dedicate alla sposa perchè proprio non riuscivo a scegliere...Non sono tutte bellissime?

Il matrimonio è la gioiosa unione tra due persone, ed è giusto che anche lo sposo abbia la sua importanza...e qualche vezzo...

Il bouquet deve rispecchiare la sposa ed il suo stile 

Gi anelli...

Adoro la 'mise en place' con fiori freschi, pizzi e porcellane antiche, peccato che qui in Italia non esistono ditte di noleggio che hanno a disposizione questo tipo di stoviglie, mentre negli Stati Uniti è facile trovarle come bere un bicchiere d'acqua. 
Per il mio matrimonio contattai una ditta  che dispone di porcellane stupende con piatti diversi l'uno dall'altro,ma i costi di spedizione e di servizio per l'Italia risultarono davvero alti, comunque se volete andare a curiosare vi lascio il link http://someborrowedvintage.com/ . 

Le bomboniere saranno indimenticabili se personalizzate in maniera originale...

Vi lascio con questi piccoli dettagli decorativi, solo una parte infinitesimale di tutte le immagine che avrei voluto pubblicare, e spero che vi ispirino grazie anche alla complicità dell'amore che aleggia nell'aria...











lunedì 8 aprile 2013

Colore, ed è subito felicità!

Oggi è lunedì, e il lunedì  è un giorno che non mi  ispira proprio pensieri positivi, e credo non abbia questo effetto  solo su di me, che comincio ad essere di cattivo umore già dalle 11.00 del giorno prima, quando tutti sono ancora allegri e felici e non incombe ancora quella nube tossica che il lunedì sembra scendere sulle nostre teste per sprigionare il suo gas  rincitrullente... Oggi invece, sono davvero rincitrullita se vi vengo a dire che mi sembra quasi venerdì, sì perché sfoglio una rivista e PAF! Mi ritrovo di fronte, oltre che la casa dei miei sogni, un'esplosione di colori, di armonie, di oggetti divertenti che mi trasmettono una gioia ed una serenità che mi fanno innamorare all'istante e mi fanno dimenticare il grigiore lunediniano... Ed è subito ispirazione...  Quella del marchio creato dai coniugi Charlotte  e Philippe Guineau è una storia fondata sul meltin'pot, proprio quello  sconfinamento tra culture e generi diversi, che mia ha ispirato per la la mia creatura Shabby Freak! 



Rice Denmark è il frutto di  una fusione tra il gusto nordico, quello francese e l'artigianato delle lontane isole del Madacascar, e l'accostamento tra colori e oggetti diversi danno vita a piccoli angoli dal sapore bohemian 




Quando Charlotte Guineau ha pensato a Rice, ha immaginato di utilizzare il colore come strumento terapeutico associandolo agli oggetti di uso quotidiano, oltre ad avere 'carattere', queste creazioni sono anche pratiche, perché totalmente realizzate in melanina.
La casa può essere pensata allora come una grande tela bianca dove  possiamo liberare la nostra fantasia dimenticandoci di schemi e preconcetti; l'unico accorgimento consiste nel seguire una scala di colori limitata per ogni stanza, altrimenti rischieremmo di trasformare l'armonia in caos totale!




Mi abbandono al flusso colorato di queste immagini, d'altronde anche alcuni grandi artisti del passato  riconoscevano nel colore molte qualità terapeutiche, Kandinsky per esempio, o Matisse, che con il colore  raggiunse quella joie de vivre (gioia di vivere) che noi possiamo ritrovare nella nostra casa. Armiamoci di coraggio allora e superiamo i nostri limiti, perché come dice la signora Guineau "Grey is boring!- Il grigio è noioso!"... Via al colore come ingrediente della felicità!

P.S. I prodotti Rice si trovano in vendita anche da Note Marine ad Anzio http://notemarine.blogspot.it/

giovedì 4 aprile 2013

Un baule pieno di sogni

Buongiorno e ben trovati! Finalmente posso mostrarvi uno degli ultimi lavori di restauro che ho eseguito e che mi rende davvero molto orgogliosa! Io amo tutto ciò che ha una storia, tutto ciò che racchiude un mistero, quel qualcosa  che non ci permette di conoscere il passato  di una  cosa!
Tempo fa mentre gironzolavo tra gli scaffali impolverati del mio "spacciatore" di antichità preferito, sono stata stranamente attirata da un vecchio baule che giaceva seminascosto sotto una pila di vecchie valigie ed altri bauli, tanto da riuscirne a scorgerne solamente metà della parte frontale ricoperta di borchie arrugginite.  Nonostante tutto, qualcosa mi diceva di prendere quel baule, portarmelo a casa e  farlo tornare al suo antico splendore! Ed è proprio quello che ho fatto, e carteggiando carteggiando eliminando così sporcizia e vecchia vernice ho fatto una bellissima scoperta... Sulle cerniere frontali è affiorata una data risalente al 1895! Non è fantastico?  Ecco qui sotto tutte le fasi della lavorazione.

 
...Che disastro! Qui ci vuole proprio olio di gomito!

Dopo averlo carteggiato, eliminando ogni residuo di vernice preesistente, ho steso su tutto il baule uno spesso strato di vernice di fondo.

Subito dopo ho applicato la foglia oro su tutte le parti in metallo: angoliere, cerniere, e fasce superiori.

Dopodiché ho preparato la soluzione di gomma lacca e ho eseguito una prima  sgrossatura a pennello su tutte le fasce in legno.

Successivamente sono passata alla lucidatura a tampone, che è quel processo che conferisce al legno quella morbidezza, quella lucentezza che ne mette in risalto l'essenza e  tutte le venature, è questa fase che amo di più, perché passaggio dopo passaggio  l'emozione cresce in me  e mi sento così felice di avere scelto di fare quello che faccio... Ciao e alla prossima!



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